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Analisi tattica: 1-4-2-3-1, i compiti del centrocampo


L'1-4-2-3-1 è uno dei moduli più utilizzati e studiati del panorama calcistico odierno. Di sperimentazione abbastanza recente, questo sistema di gioco è una ricostruzione dell'1-4-3-3 con delle importanti modifiche a centrocampo. I 3 interpreti infatti vengono ribaltati: 2 giocatori sono a protezione della difesa e con compiti di regia ed il terzo giocatore si posiziona sulla trequarti, incaricandosi della rifinitura dell'azione, del supporto alla punta e agli esterni d'attacco. In questa analisi tattica ci concentreremo sui più comuni movimenti offensivi e difensivi a cui sono chiamati i 3 centrocampisti e i 2 esterni d'attacco per comprendere quali sono le principali differenze rispetto al centrocampo a 3 classico, quali sono i punti di forza e quali sono le debolezze che può presentare un centrocampo del genere.

0.0 Caratteristiche dei due mediani

Non avendo uno schermo centrale davanti alla difesa, i due mediani devono coprire qualche metro in più. E' importante che si muovano insieme e ci sia grande intesa per garantire equilibrio e supporto ad entrambe le fasi. Devono essere due giocatori dotati di buone capacità tecniche, in grado sia di costruire il gioco che di romperlo, con grande resistenza e un buon passo. E' consigliabile avere un giocatore con caratteristiche più offensive e bravo ad inserirsi nello spazio ed un altro più conservatore, che copre il compagno ed è meno coinvolto nella fase di rifinitura e finalizzazione dell'azione. Solitamente questi due giocatori sono dotati di un buon lancio e abili nel tirare da lontano, per avere qualche soluzione offensiva in più dato che il posizionamento delicato permetterà loro di spingersi in attacco con meno frequenza.

0.1 Caratteristiche del trequartista centrale

Chi ricopre questo ruolo è solitamente il giocatore più tecnico della squadra. Creatività, fantasia, agilità e grande visione di gioco sono le caratteristiche principali per ricoprire questo ruolo. Ha una naturale propensione per l'assist e la ricerca di passaggi progressivi a cui combina un decente fiuto del gol. Non può ovviamente mancare la disponibilità ad aiutare i centrocampisti in fase di non possesso palla: si trova in una posizione del campo molto delicata e spesso viene utilizzato per marcare a uomo il creatore di gioco avversario. Il supporto che dà alla punta è tanto in fase di possesso quanto in fase di non possesso, poiché molti allenatori optano per un 1-4-4-2 in fase difensiva in cui il trequartista va ad aiutare la punta centrale e i due esterni si abbassano sulla linea dei due centrocampisti centrali.

0.1 Caratteristiche dei due esterni di centrocampo

Velocità, dribbling, sacrificio. E' soprattutto grazie a questi due giocatori che si creano superiorità numeriche e qualitative. Ritengo che il dribbling sia una caratteristica fondamentale sempre più rara e di conseguenza preziosa nel calcio odierno. Il sistema di gioco a grande trazione offensiva implica però la necessità di sacrificarsi e coprire molto campo anche sugli esterni. Più c'è intesa e collaborazione tra terzino ed esterno e meno la catena sarà chiamata a corse di recupero e uscite lunghe, però è fuori dubbio che le distanze tra questi giocatori siano la chiave tra una corsa efficace ed efficiente e una corsa eccessivamente dispendiosa. Si può scegliere di collocare sugli esterni due giocatori a piede invertito, i quali rientreranno spesso e sfrutteranno perciò anche zone più centrali del campo, cercando la conclusione; in alternativa si possono utilizzare destri a destra e mancini a sinistra per garantire una migliore copertura sulle fasce e più continuità in termini di cross e giocate dal fondo. In questa seconda situazione, i terzini sono chiamati ad accentrarsi più spesso per evitare di sovrapporre ruoli e compiti. La scelta tra queste due possibilità dipende molto dalle caratteristiche dell'attaccante: una punta fisica e forte di testa necessiterà di più cross e giocate dal fondo, mentre un attaccante più tecnico e mobile cercherà di sfruttare eventuali imbucate e libererà spazi per i compagni che rientrano e tirano.

1.0 Costruzione del gioco: basculamento dei due mediani

Uno dei principi più utilizzati nella costruzione del gioco dal basso è lo scaglionamento offensivo, ovvero la disposizione non lineare dei giocatori rispetto al portatore di palla per poter rompere le varie linee di pressione e per avere diverse soluzioni vicino e lontano dalla palla. I due mediani dell'1-4-2-3-1 difficilmente si troveranno in linea, poiché hanno compiti diversi: uno attacca lo spazio in profondità, l'altro si propone a sostegno o in appoggio per ricevere palla e ricercare un cambio di gioco verso il terzino o l'esterno opposto. Quando il pallone viene ricevuto dal terzino destro, il centrocampista centrale di destra sale, creando spazio per il centrocampista centrale di sinistra che viene incontro e detta un passaggio sui piedi. E' molto importante il lavoro sul tempo di gioco e il movimento contemporaneo dei due centrocampisti.

Gli obiettivi di questo movimento sono:
1. Creare spazio davanti al ricevente (ovvero il centrocampista centrale di sinistra)
2. Creare un triangolo tra il portatore di palla (terzino destro), l'esterno destro e il centrocampista che ha attaccato la profondità così da avere un passaggio lungo-corto sul terzo uomo (il centrocampista centrale destro)
3. Portare pressione sul lato del pallone per poi cambiare gioco e attaccare in superiorità qualitativa (isolare il nostro esterno d'attacco in 1v1 contro il terzino destro avversario); sfruttare tutto il campo in ampiezza
4. Obbligare la difesa ad assorbire l'inserimento del centrocampista centrale di destra e deformare la propria struttura difensiva per chiudere linee di passaggio

1.1 Costruzione del gioco: salida lavolpiana

La ricerca della superiorità numerica contro la prima linea di pressione in mezzo al campo è una delle principali questioni con cui si ha a che fare nella costruzione di un piano partita. Quando si riceve un pressing ultra-offensivo con due giocatori che vanno a uomo sui difensori centrali, spesso si abbassa un centrocampista sulla linea dei difensori per mantenere la superiorità numerica e uscire palla al piede.

Analisi tattica dei movimenti:
- abbassamento di un centrocampista centrale sulla linea dei difensori
- avanzamento del terzino di riferimento sulla linea dei centrocampisti
- smarcamento del centrocampista centrale di sinistra incontro al pallone sulla linea del centrocampo
- smarcamento del trequartista centrale davanti al suo marcatore lontano dalla palla
Ci sono diversi obiettivi per questo movimento:
1. Creare superiorità numerica in difesa
2. Sollecitare gli avversari a rispondere ai diversi movimenti sulla nostra linea del centrocampo, rompendo la struttura difensiva e creando spazi attaccabili; portare gli avversari fuori dalla loro zona difensiva tradizionale, mettendoli in difficoltà nell'organizzare un'eventuale transizione positiva
3. Avanzare un giocatore (terzino destro) in zona più offensiva così da poter avere più chance di combinare nello stretto e battere gli avversari sulla fascia destra

1.2 Costruzione del gioco: i movimenti del trequartista nella propria metà campo

L'equilibrio e l'efficacia della fase di costruzione passano in gran parte per i movimenti di questo giocatore. In caso di forte pressione, il trequartista deve abbassarsi e agire principalmente nei corridoi interni per ricevere il pallone alle spalle della prima linea di pressione e smistarlo sugli esterni o alla punta centrale. La scelta più utilizzata è quella di abbassare il trequartista nel corridoio interno più vicino al pallone, in modo da avere un centrocampista centrale e un esterno in appoggio, un altro centrocampista centrale e il terzino a supporto e la punta in posizione di vertice.

Analisi tattica e obiettivi:
1. Creare linee di passaggio pulite e proteggere la ricezione con tante soluzioni (più possibilità di giocare il pallone e più facile riaggressione in caso di perdita)
2. Liberare spazio al centro del campo per eventuali inserimenti (in foto è segnalato il movimento del centrocampista centrale di sinistra, ma potrebbe anche essere benissimo il terzino sinistro che converge e diventa invertito)
3. Aggiungere un uomo a centrocampo in caso di palla persa per aggredire e coprire più facilmente il centro del campo
4. L'obiettivo è battere una o due linee di pressione e creare una superiorità posizionale. Il trequartista in foto parte dietro la linea dei centrocampisti (ovvero tra la seconda e l'ultima linea di pressione, cioè la difesa) e si propone negli spazi concessi tra i centrocampisti e gli attaccanti avversari, ovvero dopo la prima linea di pressione.
5. E' importante coinvolgere i giocatori esterni in questa situazione: se si sceglie di allargarli e far attaccare la profondità, il trequartista ha più tempo e spazio per ricevere ma ha meno soluzioni di gioco ed è "obbligato" a giocare a sostegno o in appoggio e cercare il cambio di gioco; se invece si sceglie di tenerli in zona palla, sarà l'attaccante a doversi occupare di attaccare la profondità e far assorbire alla difesa un movimento lungo che crea molto spazio

1.3 Combinazioni centrocampista-trequartista nelle catene laterali

Le combinazioni tra i centrocampisti e gli esterni sono diventate oggetto di studio e preparazione a qualsiasi livello. Nell'1-4-3-3 i movimenti di terzino-mezzala-esterno sono facilitati dal posizionamento: questi 3 giocatori formano già un triangolo e le combinazioni sono facili da eseguire. Di seguito alcuni principi utilizzati nell'1-4-3-3:
- quando il terzino ha palla nel corridoio interno, la mezzala e l'esterno di riferimento occupano rispettivamente il centro del campo e la fascia (anche scambiandosi di posizione)
- quando il terzino ha palla in fascia, uno dei due giocatori si muove in appoggio al portatore e l'altro occupa il corridoio interno sinistro ricercando la zona luce, formando un triangolo 2-1
- quando la mezzala ha il pallone e i due giocatori esterni sono in zona luce non devono stare sulla stessa linea verticale, perciò uno si allarga e l'altro stringe
- quando l'esterno ha la palla e sta tagliando verso il centro del campo, il terzino è chiamato ad una sovrapposizione esterna e la mezzala deve andare a sostegno
Questi principi sono molto efficaci perché sulla carta i tre giocatori coinvolti sono molto vicini tra loro; nell'1-4-2-3-1 la formazione di triangoli alti così agevoli è più difficile e perciò bisogna anche concentrarsi sulle coperture preventive; la disposizione 2-1 del centrocampo permette però di coinvolgere più giocatori nello sviluppo del gioco su un lato del campo, infatti oltre al terzino, all'esterno e al centrocampista centrale si può lavorare anche col trequartista. 
Analisi tattica e obiettivi:
1. Favorire il dialogo nello stretto al fine di conquistare campo e creare occasioni da gol; avere tanti giocatori pronti contemporaneamente ad aggredire il portatore di palla avversario
2. Creare densità in zona palla per attaccare poi sul lato debole (sfruttare l'ampiezza del campo)
3. Sfruttare al meglio le varie zone del campo: la palla deve progredire mediante i corridoi interni, dove si collocano i giocatori con visione di gioco e buon decision making; sviluppare solamente in fascia creerebbe pochi problemi alla difesa avversaria, mentre creare sempre al centro del campo esporrebbe la squadra ad imbucate e contropiede pericolosi.
4. Il centrocampista centrale coinvolto deve lavorare molto con il trequartista: non devono mai stare in linea, ma in diagonale l'uno rispetto all'altro e in zona luce, pronti a dialogare con la palla; allo stesso modo ci deve essere complicità tra il trequartista e l'esterno: uno attacca la profondità e fa da vertice nello sviluppo, l'altro si propone a sostegno o in appoggio.
5. Il centrocampista centrale che non è coinvolto direttamente nell'azione deve dare copertura al compagno di reparto ed essere pronto eventualmente a concedere spazio al terzino opposto per venire dentro al campo a ricevere il pallone.

2.0 Fase difensiva: principi generali per i 5 giocatori del centrocampo

Nella fase di non possesso palla l'idea principale di questo sistema di gioco è creare una struttura compatta e molto ordinata. Se i difensori sono bravi ad accorciare in avanti e la squadra sceglie di difendere con un baricentro mediamente alto, è facile trasformare l'1-4-2-3-1 in 1-4-4-2, con due possibili soluzioni:
- l'attaccante centrale viene aiutato dal trequartista centrale: i due esterni si abbassano sulla linea dei centrocampisti per formare la struttura 4-4
- l'attaccante centrale viene aiutato da uno dei due esterni per orientare meglio il pressing, mentre il trequartista centrale va a fare il quarto di centrocampo; l'altro esterno si abbassa sulla linea dei centrocampisti per formare la struttura 4-4
Questa struttura è molto semplice da imparare e padroneggiare, permette alla squadra di rimanere corta e non si creano particolari problemi in marcature/coperture preventive.

Nell'immagine viene proposto l'avanzamento del trequartista e il conseguente arretramento degli esterni in una situazione di non possesso palla nel terzo centrale di campo. 

2.1 Fase difensiva: principi generali per i due mediani

Ad inizio analisi si è detto che questo sistema richiede ai due centrocampisti più sacrificio poiché devono ricoprire più spazio rispetto al classico 1-4-3-3. Se in fase offensiva è molto importante il loro scaglionamento, in fase difensiva può essere una buona soluzione mantenere una disposizione orizzontalmente più lineare. 

I compiti dei due mediani sono essenzialmente tre:
1. Copertura della zona centrale del campo
2. Copertura preventiva al trequartista e agli esterni in fase di possesso palla
3. Primo aiuto ai difensori centrali in caso di doppio attaccante centrale o primo raddoppio in caso di singola marcatura; schermo davanti alla difesa, devono impedire che la palla arrivi agilmente ai giocatori offensivi degli avversari
La zona centrale del campo è molto delicata: da qui infatti si originano le occasioni già ghiotte e difficili da difendere, poiché la difesa è chiamata a prendere delle scelte rapidamente e deve concedere qualcosa (o la giocata in ampiezza o quella in profondità).
I principi che devono seguire i due centrocampisti centrali si possono riassumere come segue:
- uno deve coprire l'altro; quando uno esce, l'altro copre e si posiziona in diagonale
- quando si è in inferiorità numerica si stringe verso il centro del campo e si lavora sulla densità, coinvolgendo i due esterni e l'aiuto del trequartista
- quando possibile, bisogna accorciare in avanti col proposito di alzare il baricentro, pressare alto gli avversari e cercare di forzare una palla lunga o una palla persa in zona favorevole; più la squadra è corta meno energie si sprecano nelle uscite e nelle scappate
- quando si fronteggiano due attaccanti, per avere superiorità numerica in difesa, uno dei due mediani deve aiutare i difensori centrali nella marcatura

Immaginando di affrontare un 1-3-5-2 e fronteggiare quindi due attaccanti, uno dei due mediani si incarica della marcatura a uomo nella zona della seconda punta, in modo da garantire la superiorità numerica in difesa. Facendo questa scelta c'è una chiara inferiorità numerica a centrocampo, però gli avversari devono avere a che fare con un pericoloso 3v3 in difesa e perciò con molta probabilità sceglieranno di abbassare un centrocampista in aiuto, ristabilendo così la parità numerica a centrocampo.

2.2 Fase difensiva: principi per il trequartista

L'equilibrio e l'efficacia della fase di riconquista (alta e bassa) del pallone passa in gran parte per chi gioca sulla trequarti. I principi sono tanto semplici da elencare quanto difficili da mettere in pratica:
1. Pressare i principali creatori di gioco avversari; registi, mezzali tecniche, metodisti sono le principali prede del trequartista; impedire che la palla arrivi ai giocatori più tecnici fa rallentare la manovra degli avversari e permette alla squadra di accorciare in avanti ed eseguire una pressione efficace.
2. Aiutare l'attaccante in situazioni di pressing ultra-offensivo: contando sulla copertura di ben 2 centrocampisti, il trequartista deve pressare in avanti ed andare a soffocare la manovra avversaria dal principio; sarà compito degli esterni occuparsi delle uscite laterali e dell'aiuto ai centrocampisti centrali
3. Nel caso in cui si disponesse di un giocatore molto tecnico ma fisicamente non rapido e con scarsa attitudine difensiva, la principale richiesta deve essere quella di chiudere le linee di passaggio e cercare quantomeno di rallentare l'avanzamento della manovra e del pallone.

2.3 Fase difensiva: principi per gli esterni

Parlando dei principi per i mediani in fase di non possesso palla è stato mostrato il movimento di arretramento dei due esterni sulla linea del centrocampo. In realtà sarebbe più preciso parlare di avanzamento dei centrocampisti sulla linea degli esterni, poiché nel calcio odierno è di vitale importanza la riaggressione in avanti. Disponendo di 4 giocatori con spiccati compiti offensivi, il pressing offensivo e ultra-offensivo sono due armi sicuramente utili. Bisogna incoraggiare gli esterni a mettere molta pressione alla prima e alla seconda linea di costruzione avversarie, contando sulla copertura dei terzini e sull'aiuto del trequartista e dell'attaccante centrale.
E' importante ricordare che uno dei principi più importanti è la compattezza, perciò gli esterni devono stringere molto e cercare di fare densità, aiutando nella protezione del centro del campo.
Quando si difende nel terzo difensivo e perciò gli avversari si stanno avvicinando sempre di più alla porta questi due giocatori devono porsi due obiettivi:
1. aiutare i compagni adiacenti quando possibile: terzini e mediani possono aver bisogno di un raddoppio, di una chiusura su una linea di passaggio o su una sovrapposizione interna/esterna: gli esterni devono essere i primi a sacrificarsi in aiuto
2. ricoprire una posizione che sia positiva in caso di riconquista, ovvero cercare di non nascondersi eccessivamente ed essere pronti ad attaccare lo spazio in profondità o ricevere palla nei piedi in condizioni favorevoli. In caso di contropiede, gli esterni saranno la chiave di volta per la buona riuscita dell'azione.

Conclusioni dell'analisi

L'1-4-2-3-1 è un sistema di gioco che, sulla carta, è studiato per essere propositivo e aggressivo. I movimenti del triangolo di centrocampo sono molto importanti in fase difensiva e bisogna esser bravi a sviluppare soluzioni efficaci in fase offensiva, poiché la struttura è più bloccata e si rischia di lasciare buchi più facilmente rispetto all'1-4-3-3. I due esterni possono essere visti come ali oppure interpretare il ruolo di trequartisti esterni: questa scelta dipende dalle caratteristiche più o meno offensive dei terzini e dell'attaccante centrale. L'importante resta il lavoro per principi per far sì che la squadra abbia le idee chiare e sia abbastanza flessibile e a proprio agio all'interno delle varie, imprevedibili situazioni che il gioco del calcio propone.

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